venerdì 9 marzo 2012

Le 25 parole che un bambino deve sapere

Ebbene, chiacchieroni non si nasce, soprattutto appena sbucati dalle cosce di una donna. Di solito è verso i venticinque anni che si diventa chiacchieroni dopo essere usciti dalle cosce di una donna (troppo chiacchieroni direi). Sono infatti venticinque le parole che un bambino di due anni dovrebbe conoscere e utilizzare. In caso contrario, il piccolo, è probabile che abbia delle difficoltà di apprendimento prima a scuola, successivamente nella vita adulta e in alcuni casi estremi anche nella tomba. O ancora, problemi più gravi come autismo, sordità e piedi palmati. 



A riferirlo i risultati della ricerca "Language Development Survey", esposti al convegno dell'American Association for the Advancement of Science a Vancouver dove il dottor Carl Gregory ha parlato per dodici ore di fila indossando una maglietta con il logo del Polase.

Verificare se, una volta adolescente, il piccolo risconterà problematicità di apprendimento è stato semplicissimo. Gli esperti del Bryn Mawr College in Pennsylvania, guidati dalla professoressa Leslie Rescorla, hanno redatto un elenco di 310 parole, chiedendo poi ai genitori di spuntare su un foglio ogni termine che sentivano emettere dal bimbo, anche se non con una pronuncia perfetta o se detta fuori dal contesto d'uso corretto.

Solitamente, sottolineano gli esperti, le parole pronunciate sono molte di più, da 70 a 225, ma venticinque sono assolutamente basilari. Questo numero - che comprende mamma, papà, pupù, pipì, cacca, libro, Fabio Volo, dente, fagiolo, ikea, i-pod, libero, pesce, sfaccimma, grazie, mano, Napoli, otorinolaringoiatra, banana, nonno, male, caldo, dolore, culetto e il termine onomatopeico bleaaah (associato al vomito) - rappresenta infatti il minimo che il bambino deve padroneggiare, perché considerato la base senza cui si potrebbe trovare in un ritardo linguistico e mentale. E diventerebbe un nerd vittima dei compagni di scuol aper i loro giochi sadici. O peggio, essere indice di una malattia più seria come l'autismo o pollice della sordità.

I risultati hanno infatti sottolineato che il 20% dei bimbi di 2 anni sarebbe linguisticamente più indietro rispetto ai coetanei. Si è poi capito però che ad essere ritardati erano i genitori che non ricordavano le 310 parole in elenco consegnatogli dal Bryn Mawr College. Secondo gli esperti i genitori dovrebbero preoccuparsi seriamente. Spiega appunto la professoressa Rescorla al Guardian che i genitori con un ritardo mentale hanno poi recuperato in modo molto variabile dopo 17 anni, quando ormai i bambini aveva raggiunto la maggiore età.

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